Proteste dei trattori, Mariani (Confsal): “Giusto opporsi se la Ue condanna gli agricoli a morte”

“Siamo vicini alle ‘proteste dei trattori’, ai lavoratori agricoli di tutti i tipi che, da diversi giorni, stanno  facendo sentire, in modo mirato e determinato, le ragioni del loro malessere e allo stesso tempo dello stato in cui versa la loro categoria”. A dirlo è il segretario nazionale della Confsal pesca ed agroalimentare e Vice segretario generale della Confsal Bruno Mariani

In Italia e nel resto d’Europa non ricordo una protesta così condivisa, di questa portata,  che stiamo sostenendo e che oggi è arrivata davanti ai palazzi del potere di Bruxelles. E’ chiaro che le misure a tutela dell’ambiente siano necessarie, ma – spiega Mariani – bisogna interrogarsi se quelle contenute nel Green Deal europeo, vanno a intaccare e penalizzare al massimo un intero comparto e con essi quello della pesca e dei loro indotti, con il rischio di una condanna a morte”. 

Va bene ridurre l’impatto ambientale dell’Unione, ma non imponendo di lasciare parte delle terre a riposo, oltretutto quando uno degli obiettivi è incentivare i liberi scambi con il Mercosur: ovvero con il Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay. Le storture sono svariate e seppur qualche segnale di dietrofront su alcune situazioni limite sono state quantomeno espresse dalla governance europea, oggi è il momento giusto per porre al centro del dibattito nazionale ed internazionale una politica europea che guarda all’agricoltura e al suo mondo del lavoro spesso solo in modo ideologico o teorico, non badando alle reali necessità, alle esigenze e alle difficoltà di un comparto già allo stremo, che deve fare i conti – solo per citarne alcuni – con la concorrenza sleale, la mancanza di manodopera, il caro gasolio, il pagamento immediato degli aiuti della PAC e il cambiamento climatico. Ora, voltare pagina”, conclude il segretario nazionale della Confsal pesca ed agroalimentare e Vice segretario generale della Confsal Bruno Mariani.

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